Ogni giorno milioni di italiani si mettono al volante per raggiungere il proprio luogo di lavoro e per molti di questi guidare un mezzo di trasporto fa parte della routine lavorativa quotidiana.
Secondo il 20° Rapporto sulla mobilità degli italiani dell’ISFORT, nel primo semestre del 2023, il numero medio di spostamenti in un giorno feriale è stato di 96,5 milioni. Di questi, il 32,9% è motivato da esigenze lavorative, il che corrisponde a circa 31,7 milioni di spostamenti legati al lavoro ogni giorno.
Questi numeri segnalano la portata del traffico legato a motivi di lavoro ed evidenziano l’importanza di promuovere una guida sicura per ridurre incidenti e migliorare la sicurezza su strada.
I fattori di rischio per i lavoratori
Sebbene i fattori di rischio siano gli stessi che valgono in qualsiasi altro contesto, la dimensione lavorativa aggiunge un’ulteriore profondità al tema della guida sicura.
Infatti, quando la guida di un mezzo rientra nelle mansioni lavorative, entra in gioco il tema della sicurezza sul posto di lavoro, in più – in ogni caso – la routine lavorativa aggiunge una serie di fattori che incentivano l’eccesso di velocità.
Dunque, guardiamo ai principali fattori di rischio durante la guida nell’ottica del contesto lavorativo:
Eccesso di velocità
Secondo il rapporto Driving for Work: Managing Speed del ETSC, i fattori che incentivano l’eccesso di velocità per i lavoratori sono: urgenza, itinerari complessi, costo del carburante, pianificazione del viaggio, destinazioni non familiari, stress e distrazione.
L’incremento della velocità provoca una riduzione dei tempi di reazione e conseguente aumento dello spazio di frenata, fattori che mettono in pericolo conducente, passeggeri e altri utenti della strada, specialmente quelli più vulnerabili come pedoni e ciclisti.
Il potenziale di rischio aumenta nel caso di trasporto di mezzi pesanti come quelli da lavoro che possono superare le 3,5 tonnellate di peso e che per questo sono sottoposti a limiti di velocità inferiori rispetto agli altri veicoli.
Urgenza e fatica
L’urgenza di rispettare scadenze e orari di lavoro, unita alla fatica accumulata durante la giornata, è un ulteriore fattore di rischio alla guida. La pressione lavorativa può portare i conducenti a comportamenti pericolosi, come la distrazione da smartphone o la riduzione delle pause necessarie per riposarsi.
Inoltre, turni prolungati e lavoro notturno aumentano la stanchezza, riducendo i tempi di reazione e la capacità di concentrazione. La combinazione di stress, sonnolenza e fretta crea un mix pericoloso, incrementando il rischio di incidenti stradali, soprattutto tra chi guida per professione.
Infatti, si stima che il 40% dei decessi su strada sia legato all’ambito lavorativo. Nel 2022 è stato registrato un aumento dei decessi dovuto principalmente agli eventi mortali in itinere (+17,2%) – dunque nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro –, mentre hanno avuto un impatto più contenuto i casi che si sono verificati sul luogo di lavoro (+5,2%).
Distrazione
La distrazione alla guida è una delle principali cause di incidenti stradali nel contesto lavorativo, sia in itinere, sia durante l’orario di servizio.
Gli incidenti in itinere coinvolgono spesso automobilisti distratti da smartphone, fretta o stanchezza accumulata, aumentando il rischio di collisioni. Per chi guida veicoli aziendali o mezzi pesanti – invece – le distrazioni possono derivare da strumenti di lavoro come GPS, radio, dispositivi di comunicazione o dalla necessità di rispettare tempi di consegna serrati.
Inoltre, i conducenti di camion e autobus affrontano lunghi turni di guida, con il pericolo aggiuntivo della fatica e della riduzione dei tempi di reazione.
Infatti, esistono tre tipi di distrazione che hanno origine diversa, ma con gli stessi risultati potenzialmente drammatici per chi si mette alla guida:
- Distrazione causata da uno stimolo visivo, come un ostacolo improvviso;
- Distrazione causata da uno stimolo cognitivo, come un pensiero ricorrente;
- Distrazione causata da uno stimolo motorio che costringe il guidatore a spostare le mani dal volante.
Guida sotto effetto di sostanze
Abbiamo parlato approfonditamente del tema in articoli precedenti, ma è importante aggiungere delle informazioni legate al contesto lavorativo che ci aiutano a mettere in prospettiva il rischio potenziale che la guida in stato di alterazione psicofisica può rappresentare.
Infatti, se già lo stato di alterazione può portare a conseguenze drammatiche quando i veicoli coinvolti sono mezzi “leggeri”, non è difficile immaginare la portata del danno quando i veicoli coinvolti sono mezzi pesanti da lavoro o veicoli adibiti al trasporto di persone che ospitano numerosi passeggeri.
Proprio per questo, in alcuni Paesi europei è già stato introdotto il dispositivo alcolock per chi muove mezzi pesanti e trasporta passeggeri per lavoro e in Italia i conducenti professionali non possono assumere alcol prima o durante la guida. La norma è stabilita dall’Art. 186-bis del Codice della Strada, che prevede sanzioni più severe rispetto ai conducenti di veicoli privati.
Conclusioni
Dunque, per ridurre il rischio di incidenti, i lavoratori che guidano dovrebbero adottare alcune semplici ma fondamentali precauzioni.
Ad esempio, pianificare i tragitti con anticipo aiuta a evitare la fretta, mentre rispettare le pause di riposo riduce la fatica e migliora l’attenzione. Inoltre, è essenziale evitare l’uso del telefono alla guida, privilegiando dispositivi vivavoce solo se strettamente necessario.
Infine, mantenere una velocità adeguata e rispettare il codice della strada sono regole basilari che possono fare la differenza tra un viaggio sicuro e un incidente. La sicurezza stradale dipende da scelte responsabili: ogni piccolo accorgimento può salvare vite.
Sempre in prima linea con la promozione dell’educazione stradale per garantire una viabilità più sicura. Scopri i prossimi argomenti in arrivo qui (pagina in continuo aggiornamento), e non perderti nemmeno una news dal mondo Eltraff sulla nostra pagina LinkedIn.